Carnevale, maschere a ritmo di polca!

Se il divertimento e il gioco fanno parte delle apicalità della vita di un uomo,la comunità pantesca formata sopratturo da agricoltori che trascorrevano le giornate nel lavoro della propria terra,hanno sentito da sempre la necessità di costituire dei circoli nei quali trascorrere il proprio tempo libero,giocando a carte e ballando. Il ballo è stato sempre molto sentito dalla comunità delle varie contrade circa 16 più o meno grandi, tantissime nelle quali sono state costruite le chiese e i circoli. Le chiese rispondevano all'esigenza di osservare le festività nella preghiera, di fare processioni votive per propiziarsi il favore dei santi protettori,i circoli rispondevano invece all'esigenza di goliardia e divertimento degli abitanti di ogni contrada che spesso si scambiavano le visite e intrecciavano tra loro matrimoni.Prima ancora che i circoli venissero costruiti si ballava nelle case,nei tipici dammusi di Pantelleria,quelli più grandi con le volte reali,presso famiglie di benestanti,dove alcuni dilettanti autodidatti suonavano: chi la fisarmonica,chi la chitarra,chi il violino. Si formavano cosi' dei complessini capaci di allietare un'intera serata al suono di musiche col ballo del liscio: polca,valzer,marzurca,tango. Allora come adesso nulla sembra cambiato! Il carnevale arriva puntuale ogni anno con la sua allegria e la sua voglia di travestimenti. Le maschere girano di circolo in circolo,compagnie di giovani e meno giovani si scambiano visite da un circolo all'altro e ballano fino all'alba per andare poi a svegliare l'amico che ha disertato e farsi fare una spaghettata con aglio,olio e peperoncino. Tradizioni che si perpetuano nel tempo e definiscono un'identità e un'appartenenza ad un circolo che porta un nome e lo definisce. Poi la crezione di gruppi di maschere con soggetti a tema che gireranno per i circoli dell' isola e il martedi' grasso tutti nella piazza centrale di Pantelleria per giochi e balli fino a tarda sera con la premiazione del gruppo che più si è adoperato per costruire i propri soggetti carnascialeschi.